Gentili Colleghi
Vi invio un breve report su quanto avvenuto in questi ultimi giorni riguardo la programmazione” degli accessi ai corsi di laurea in area sanitaria.
Finalmente la questione all’attenzione delle autorità ministeriali e della comunità europea potrebbe registrare a breve sostanziali ed innovative proposte che modificheranno la programmazione degli accessi alla formazione ed alla professione.
L’Italia, capofila di un folto gruppo di paesi comunitari, sta sviluppando un progetto di programmazione europea volta a definire con regolarità gli effettivi “fabbisogni” di professionisti e le Federazioni e le rappresentanze professionali saranno pienamente coinvolte.
La posizione della CAO è espressa in modo chiaro e riportata nel documento allegato.
Documento, portato all’attenzione dell’apposito Ufficio del MIUR e reso noto ai componenti del Tavolo con rappresentanza delle professioni sanitarie:, medici-odontoiatri e veterinari.
L’individuazione dei posti assegnabili ai diversi corsi di laurea in Odontoiatria, come ha spiegato il Direttore Dr. Livon, è in questa fase e nel contesto attuale obbligata; la definizione è stabilita per legge, e tutto ciò nonostante le criticità emerse per le evidenti inadempienze che diversi corsi di laurea dimostrano.
In prima analisi è emersa la necessità di non penalizzare i nostri giovani ponendoli come soggetti deboli nelle mani del mercato delle lauree .
E’ stata posta l’attenzione sulla inutile e irreale definizione dei c.d. fabbisogni indicata dal SSN e SSR., trattandosi di una professione ( la nostra) che viene esercitata quasi totalmente in libera professione e non prevedendosi accessi al Sistema Sanitario.
E’ stato chiesto: su quali presupposti si richiedono altri medici odontoiatri , quando le stime della pletora odontoiatrica ( 60.000 esercenti) diventano sempre più drammatiche, anche per il mancato accesso alle cure a causa della crisi economica contingente ?
Per questo motivo, in questa situazione, la CAO Nazionale ha richiesto che si assegnassero ZERO posti allo scopo di rendere possibile una ridefinizione dei percorsi formativi rispetto alle norme vigenti, previste dai decreti per la programmazione.
Capitolo a parte è dedicato al “caso Tor Vergata”. L’iniziativa di tale Università, consistente in un accordo con l’università di Tirana in forza del quale (derogando dall’atto di decretazione rettoriale (07/04/2006 n. 859/2006) normava l’accesso ai corsi di laurea riservandoli ai cittadini non comunitari e quindi in funzione di supporto ad un sistema universitario a quel tempo lacunoso, meritevole di essere aiutato come “sistema Paese”.
L’Università di Tor Vergata , modificando la mission originale, e consentendo l’iscrizione di cittadini italiani ad un corso di laurea in Albania, ha di fatto reso nulla la programmazione nazionale veicolando l’interesse di centinaia di giovani italiani al raggiungimento di un titolo di laurea che nella fattispecie diventa titolo congiunto.
Cordiali saluti Il Presidente
Pietro Nuzzo
Allegato.n.1
OGGETTO: Tavolo Tecnico Programmazione Corsi di laurea Area Sanitaria
In riferimento alla riunione del tavolo tecnico per la rilevazione dell’offerta formativa degli Atenei in relazione ai corsi di Laurea in Odontoiatria, ritengo doveroso confermare quanto già anticipato nel corso della riunione tenutasi c/o MIUR in data 24 febbraio us e rinviata al 04 febbraio p.v. e si significa quanto segue.
Premessa.
Le problematiche pia volte ed in tempi diversi manifestate, sono oggi ancora pia gravose per la programmazione di laureati in odontoiatria da inscrivere agli albi stante la gravissima pletora e le migliaia di giovani italiani che frequentano corsi di laurea di altre università in paesi comunitari e non.
Sulla programmazione e sulle modalità di accesso ai corsi di laurea ma, soprattutto per l’iscrizione all’albo, atto di riconoscimento successivo agli esami di abilitazione da riformare e rendere credibili, obbligatorio per l’accesso all’attività professionale e operante un acceso dibattito ed e sviluppata la massima attenzione.
Infatti, non e pia rinviabile una riflessione profonda a tutti i livelli, compreso, quindi, al tavolo tecnico per la programmazione non soffermandoci sul pur importante ed ineludibile processo professionalizzante secondo i presupposti delle affermate capacità formative dei diversi corsi di laurea, ma ancorandolo anche al tema dell’accesso all’esercizio della professione e conseguenti sbocchi di lavoro, aspetto anche da inquadrare come livello di formazione alla professione ricevuto dai nostri neolaureati.
Rimane costante un punto: La programmazione per gli accessi ai corsi di laurea e inutile nell’ottica delle esigenze espresse dal SSN e SSR che programmano sulla base dei rilevamenti e delle esigenze espresse dal territorio di professionisti formati da inserire nel sistema.Università in paesi comunitari stanno formando migliaia di studenti di nazionalità italiana che rientrando nel nostro paese chiederanno legittimamente l’iscrizione. Con percorsi formativi che prevedono un esame di laurea abilitante e della durata di cinque anni.Poi abbiamo lo scandalo di Università Italiane che firmano protocolli con università in Albania piuttosto che …
Merito
Nei fatti, quindi, la programmazione, cosi com’e oggi strutturata, risulta decontestualizzata e non rispettosa neanche delle professionalita espresse dal corpo docente e degli investimenti in capitali economici, strutturali ed umani garantiti dalla maggioranza dei nostri atenei.Innanzitutto il corso di laurea di Roma — Tor Vergata non può ricevere per il prossimo a.a., a parere dell’Istituzione Ordinistica, ulteriori discenti in formazione avendo alterato la programmazione mediante l’istituzione per giovani italiani di un corso di laurea parallelo in Tirana.
Lo stesso corso di laurea, inoltre, atteso che esso, cosi come tutti i corsi di laurea, debba garantire la professionalizzazione degli studenti mediante anche la sostenibilità dei percorsi formativi da parte del corpo docenti che non trova attendibilità e riscontri.
Attendibilità che non e presumibilmente riscontrabile in altri corsi di laurea, ed in particolare in quelli aventi il minimo di immatricolazioni per anno come omissis… e omissis…, se non vengono garantiti i presupposti basilari: Attività preclinica; Attività Clinica evidenziabile; Ambulatori funzionanti e a disposizione per il raggiungimento del monte ore previsto, Approvvigionamento di pazienti mediante convenzione con il S.S.N.
Pertanto si chiede verifica ministeriale del numero minimo del corpo docente, tutors, delle attrezzature odontoiatriche precliniche e cliniche, locali adeguati, laboratori, manichini, unità operative funzionanti e non riportate soltanto sulle schede di rilevazione, cosi come delle convenzioni con istituzioni pubbliche del territorio al fine che quest’ultime non siano usate in modo elusivo.
E’ necessario quindi che il tavolo tecnico dia una risposta ferma, costruttiva e virtuosa, per cui per almeno i nominati corsi di laurea, il numero dei discenti assegnabili siano condizionati all’ esame ispettivo che ne certifichi il possesso dei pre- requisiti.
Mantenere invece l’attuale sistema decisionale significherebbe mortificare gli studenti stessi, non garantendo la loro necessaria professionalizzazione per entrare nel mondo del lavoro, tutti noi ed in particolare il MIUR e quella larga parte del sistema Università che e sana e responsabile; si devono trovare invece immediati correttivi, iniziando a dare noi da questo tavolo un segnale forte, ma rispettoso nel contempo dei diritti riconosciuti e dell’impegno di chi opera con coscienza e rigore , anche chiudendo i corsi di laurea in Odontoiatria e Protesi Dentaria non sostenibili quantitativamente e qualitativamente.
Distinti saluti
II Presidente CAO FNOMCeO
Dr. Giuseppe Renzo
Roma 03-03-2014