“Dal governatore abbiamo trovato piena disponibilità e ascolto”, rileva il presidente dell’Omceo di Napoli Silvestro Scotti. “Ora si tratterà di individuare gli strumenti formali per codificare questo percorso di collaborazione da intercalare anche con la struttura commissariale, magari seguendo modelli già sperimentati in Toscana e in Emilia Romagna”.
17 GEN – “Dare agli Ordini dei Medici della Campania – in qualità di organi ausiliari dello Stato in chiave di difesa e tutela della salute dei cittadini costituzionalmente garantita, oltre che di rappresentatività della professione medica – un ruolo formale, consultivo (della Regione e della struttura commissariale), in tema di politiche sanitarie e di organizzazione e programmazione dei servizi per la salute”. E’ quanto hanno chiesto i vertici degli Ordini dei Medici della Campania al presidente della Regione Vincenzo De Luca in un incontro che si è svolto stamani a Palazzo Santa Lucia.
“Un faccia a faccia – si legge in una nota dei dottori – programmato sin dal mese di dicembre, e dunque in tempi antecedenti ai fatti di cronaca legati alle difficoltà del pronto soccorso all’ospedale di Nola, ma che ha finito per affrontare anche questo nodo, comune peraltro a molti pronto soccorso della regione e la cui natura è soprattutto organizzativa”.
“Piena disponibilità e ascolto alle nostre richieste sono giunte dal Governatore – avverte Silvestro Scotti, presidente dell’Ordine di Napoli e portavoce del coordinamento degli Ordini campani riuniti in Federazione – in un clima caratterizzato da rispetto e collaborazione.
Ora si tratterà di individuare gli strumenti formali per codificare questo percorso di collaborazione da intercalare anche con la struttura commissariale, magari seguendo modelli già sperimentati in Toscana e in Emilia Romagna, zone da cui peraltro i commissari provengono. L’obiettivo è consentire alla categoria dei medici di collaborare e di essere ascoltati, dalla parte commissariale e politico-istituzionale, prima dell’adozione delle centinaia di atti di decretazione emanati in un anno e anche nella fase attuativa da parte dei manager che in Asl e ospedali hanno la responsabilità organizzativa di tradurre gli atti in azioni”.
Più volte richiamato, dai camici bianchi nel corso dell’incontro, il ruolo rivestito dagli Ordini soprattutto a “garanzia dei cittadini piuttosto che quello parasindacale e di rappresentanza della professione”.
“Sui fatti di Nola – conclude Scotti – il Presidente De Luca ha ribadito di voler andare fino in fondo nell’individuazione delle responsabilità che ricadono non certo sui medici in trincea a curare i malati ma su chi, ai livelli apicali dirigenziali e dunque con ruoli direttivi, deve predisporre azioni organizzative tali da garantire l’attività ordinaria ma anche fronteggiare situazioni straordinarie. Su questo fronte attenderemo che l‘iter amministrativo, da condurre nel solco delle garanzie contrattuali e giuridiche, sia concluso prima di emettere ogni ulteriore giudizio o azione”.
“Il Servizio sanitario regionale, così come è strutturato oggi, non può funzionare al meglio senza il contributo fattivo di tutti. Occorre dunque che ogni componente assuma piena responsabilità e collabori a migliorare la situazione critica attuale”.
fonte: Quotidiano sanità